Agenda: Operazione Mazlum Abdi ed il tempo di farlo pagare all’Unione patriottica del Kurdistan

Vi presentiamo le valutazioni sull’argomento del ricercatore di politica estera presso SETA, Can ACUN...

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Agenda: Operazione Mazlum Abdi ed il tempo di farlo pagare all’Unione patriottica del Kurdistan

In seguito all'abbattimento di due elicotteri a Dohuk, sono state messe in discussione le relazioni tra l’Unione patriottica del Kurdistan (UPK) e PKK/YPG, ed a questo punto la Turkiye ha adottato misure severe contro UPK. In tale contesto, i voli verso l'aeroporto di Sulaymaniyah sono stati sospesi e poi è stato completamente chiuso lo spazio aereo. Proprio in questo periodo, un attacco di un drone armato contro l'aeroporto di Sulaymaniyah ha attirato tutta l'attenzione. In base alle informazioni ricevute, è stato preso di mira il convoglio di Mazlum Abdi, il cosiddetto comandante di PKK/YPG in Siria, ed è stato scoperto che nel convoglio erano presenti anche soldati statunitensi.

Quando le fonti nel Nord Iraq hanno riportato la notizia di un'esplosione all'aeroporto di Sulaymaniyah, gli occhi si sono improvvisamente rivolti verso questo luogo. La causa dell'esplosione ha suscitato numerosi dubbi.  Allorché due elicotteri che trasportavano membri di YPG si sono schiantati a Dohuk, sono state smascherate le relazioni operative tra PKK/YPG e UPK e poi, a fronte della dura reazione della Turkiye, i voli verso l'aeroporto di Sulaymaniyah sono stati fermati e lo spazio aereo turco è stato chiuso. Proprio in un momento del genere, l'esplosione a Sulaymaniyah ha naturalmente attirato molta attenzione.

Subito dopo l'esplosione, la stampa ha iniziato a diffondere informazioni secondo cui sarebbe stato colpito il convoglio del comandante delle Forze democratiche siriane (FDS) /YPG Mazlum Abdi, smentite da fonti di UPK e di PKK/YPG. L'ufficio del portavoce ufficiale di FDS ha persino rilasciato una dichiarazione in cui afferma che il loro comandante Mazlum Abdi era in servizio in Siria. Tuttavia, nelle ore successive, funzionari militari statunitensi hanno confermato l'attacco e annunciato che Mazlum Abdi era stato preso di mira a Sulaymaniyah. Cosa significano dunque tutti questi eventi?

Gli elicotteri abbattuti, i convogli colpiti, le relazioni tra PKK/YPG e  UPK sotto la guida di Bafel Talabani, ovviamente tutte queste relazioni si stavano evolvendo sotto il controllo degli Stati Uniti. È chiaro che gli Stati Uniti hanno trasferito Mazlum Abdi all'aeroporto di Sulaymaniyah con aerei militari, lo hanno addirittura fiancheggiato e hanno agito come scudo umano avendo con sé soldati statunitensi.

Sparando al convoglio di Mazlum Abdi o sparando un colpo di avvertimento, la Turkiye ha dimostrato sia agli Stati Uniti che all’UPK e al PKK/YPG di aver cambiato le regole di ingaggio. La Turkiye si è resa conto che, sotto gli auspici degli Stati Uniti, si sta instaurando un nuovo gioco che minaccia la sua sicurezza nazionale e che YPG e UPK vengono alla ribalta come attori di questo gioco, per questo motivo sta prendendo una posizione di contrapposizione con mosse che rompono il gioco. Abbiamo iniziato a vedere passi molto duri soprattutto contro UPK, e la chiusura dello spazio aereo dell'aeroporto di Sulaymaniyah e poi l'abbattimento di questo aeroporto sono indicatori importanti. Comunque, sembra che la situazione continuerà. Bafel Talabani ha messo in atto un gioco molto rischioso sotto gli auspici degli Stati Uniti, inquadrando YPG come un attore legittimo sulla scena irachena, agendo in modo da fornirgli legittimità e tentando di impegnarsi in una cooperazione operativa militare è ovviamente notevole. Non lo fa solo per rafforzare la sua mano contro il KDP, ma piuttosto per stabilire un rapporto di collaborazione con grandi potenze come gli Stati Uniti/Israele, e per accaparrarsi un ruolo in questa nuova equazione. Anche in questo caso, potrebbe aver pensato che questa situazione sarebbe stata accettata dalla Turkiye in caso di un eventuale cambio di potere in Turkiye, oppure potrebbe aver subito suggerimenti in tal senso. 

In ogni caso, i chiari messaggi della Turkiye, i passi compiuti e le nuove regole di ingaggio proposte, prendendo di mira l'aeroporto di Sulaymaniyah hanno creato un grosso conto da pagare per UPK. Sembra che continuerà questa linea d'azione della Turkiye. Anche la visita di Kubad Talabani ad Ankara e il suo incontro con Hakan Fidan, capo dell'Organizzazione nazionale di intelligence turca (MIT), possono essere letti come uno sforzo di controllo dei danni. Se UPK non soddisfa le richieste della Turkiye, dovrà affrontare nuovi provvedimenti. E questi provvedimenti non saranno solo politici ed economici.

 



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