AGENDA/ La Nuova Geopolitica Mondiale nel 2024

Presentiamo la valutazione di Can ACUN ricercatore per le politiche estere presso SETA……..

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AGENDA/ La Nuova Geopolitica Mondiale nel 2024

E’ iniziato un nuovo anno e siamo nel 2024, pero’  continuano sfortunatamente ad esser i temi fondamentali  della nostra agenda i conflitti  e i processi di questione  nella nostra regione dal 2023. Da un lato la guerra russo-ucraina si intensifica di piu’, dall’altro lato  continuano l’occupazione e i massacri d’Israele a Gaza. Inoltre  la chiusura di Bab al-Mandeb e del Mar Rosso dagli Houthi e la ricerca di intervento da parte degli USA  continueranno probabilmente da dove  erano  stati interrotti.

In Sudan la guerra civile è diventata sempre più intensa. Mentre i primi giorni del 2023  si prevedeva  un anno per  la normalizzazione regionale e la diplomazia con un approccio vantaggioso per tutti, ora siamo di fronte a un quadro molto più tragico..

Il primo giorno del 2024, il Medio Oriente ha visto   ancora una volta una tragedia  con un nuovo bagno di sangue. L'operazione di occupazione e i massacri di Gaza continuano.  Nel conflitto trattato oltre  22mila persone hanno perso la vita e altra centinaia perdono vita ogni giorno. I paesi occidentali continuano a sostenere Israele, ma dalla’altra parte si lamentano. I funzionari israeliani hanno lanciato diverse dichiarazioni al mondo su come dovrebbe essere effettuata l'evacuazione di Gaza. Hamas e altre organizzazioni di resistenza palestinesi continuano a dare risposta agli attacchi nonostante l’enorme sproporzionato  potere che devono affrontare. Israele, d’altro lato chiaramente adottano misure sconsiderate per espandere la guerra. Recentemente, il MIT , servizio intelligence turco, ha effettuato operazioni  che hanno fatto un duro colpo alle attività del MOSSAD e alla rete di spionaggio all’interno del paese. L’aeronautica israeliana ha bombardato Beirut per la prima volta dal 2006 e  ha ucciso una delle figure più importanti di Hamas. Il 3 gennaio, le bombe sono esplose una dopo l'altra in Iran durante gli attacchi terroristici all’anniversario dell’uccisione di  Qasem Soleimani, un' importante figura militare iraniana, hanno perso la vita decine  di persone e pochi giorni fa Israele aveva preso di mira e ucciso un importante generale iraniano in Siria. Queste linee d’azione espandendo la sua regione oltreconfine  porta chiaramente la guerra di Israele verso altre aree e costringono gli USA  e altri paesi occidentali ad un evantuale intervento militare contro l’Iran. L’Iran, da sua parte , sembra non aver ancora dato una risposta seria agli sforzi degli Houthi di chiudere Bab al-Mandeb e il Mar Rosso. Se Hezbollah aggiornerà il suo attuale limitato impegno militare nel Nord dopo gli eventi recenti,  sembra che il conflitto israelo-palestinese sia destinato a diffondersi, ma forse un po’ gradualmente. Un’ altra regione in conflitto  in Medio Oriente è il Sudan. Sfortunatamente nel paese è in corso una guerra civile che ha causato la morte di migliaia di civili e sembra che alcuni paesi, in particolare gli Emirati Arabi Uniti, provocano questo ambiento di caos.

Nel Nord i conflitti tra Russia e Ucraina si sono intensificati. In particolare con  il desiderio della Russia di gestire il processo a proprio favore, approfittando delle esitazioni dei paesi occidentali nel sostenere l'Ucraina. Il blocco degli aiuti all’Ucraina da parte del Congresso degli USA  e l’incapacità dei paesi occidentali di sostenere inmodo efficace l’Ucraina con la loro attuale produzione nel settore della difesa hanno iniziato a cambiare l’equilibrio a favore della Russia. In questo scenario la questione di Gaza recentemente scoppiata ha impedito  il sostegno di questi paesi  all’Ucraina. L’Occidente dovrebbe prendere una decisione:  aumenterà il proprio sostegno a un livello più significativo e equilibrera' l’aggressione russa, oppure la Russia plasmerà il campo a suo favore e inizierà a stringere il cerchio.

Di conseguenza   le principali aree di conflitto ereditate dal 2023 al 2024 continuano a esistere, aumenta la possibilità che i conflitti esistenti sia nel Nord che nel Medio Oriente si intensifichino e diventino questioni  regionali. Purtroppo in questo scenario non e’ possibile dire delle cose ottimistiche  e aver speranze per il 2024.



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