Iraq, militanti conquistano altre due città nella provincia di D

BAQUBA/GINEVRA (Reuters) - I ribelli hanno conquistato altro terreno nella notte in Iraq, spostandosi in due città nella provincia orientale di Diyala dopo che le forze di sicurezza hanno abbandonato le loro postazioni.

Intanto il portavoce dell'Onu per i diritti umani, Rupert Colville, ha detto che il numero delle vittime dopo che i militanti sunniti hanno conquistato Mosul, a inizio settimana, potrebbe essere dell'ordine di centinaia di persone. Secondo Colville, il suo ufficio ha notizia che tra le vittime ci siano anche 17 civili che lavoravano per la polizia e un funzionario del tribunale di Mosul.

"Secondo informazioni in nostro possesso anche le forze del geverno avrebbero commesso eccessi, soprattutto nel bombardamento delle zone popolate da civili il 6 e l'8 giugno", ha detto aggiungendo che "secondo alcuni, potrebbero essere stati uccisi fino a 30 civili".

Fonti della sicurezza riferiscono che Saadiyah e Jalawla sono cadute in mano ai miliziani, così come diversi altri villaggi intorno alle montagne di Himreen.

I peshmerga curdi hanno dispiegato più uomini per mettere in sicurezza gli uffici del loro partito a Jalawla prima che i ribelli arrivassero in città. Non ci sono stati scontri fra loro.

L'esercito iracheno ha aperto il fuoco sulle città di Saadiya e Jalawla dalla vicina Muqdadiya, costringendo decine di famiglie a fuggire verso Khaniqin, al confine iraniano, riferiscono fonti della sicurezza.

Dopo aver preso Musul, i militanti dello Stato islamico in Iraq e nel Levante (Isil) si stanno spingendo verso Baghdad.

Il presidente Usa Barack Obama ha minacciato raid militari americani contro i militanti islamici sunniti che vogliono stabilire un loro stato in Iraq e Siria.

Anche i curdi, che hanno una regione autonoma nel nord, si sono avvantaggiati del caos per espandere il loro territorio, prendendo il controllo di Kirkuk e altre aree fuori dalla loro enclave.