L'Unione europea deve ingrandirsi o rischia di affrontare una "nuova cortina di ferro

Lo ha detto l presidente del Consiglio europeo Charles Michel.

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L'Unione europea deve ingrandirsi o rischia di affrontare una "nuova cortina di ferro

"L'Unione europea deve ingrandirsi o rischia di affrontare una "nuova cortina di ferro" lungo il suo fianco orientale"

Lo ha detto l presidente del Consiglio europeo Charles Michel.

"Sarebbe estremamente pericoloso avere un vicinato instabile con una mancanza di prosperità o di sviluppo economico. Questi sono i nostri interessi comuni- fare progressi, accelerare", ha sottolienato  Michel.

Riferendosi al 20esimo anniversario del piu' grande allargamento del Unione,  avvenuta nel l 2004, quando dieci Paesi, tra cui sette ex repubbliche sovietiche ( Unhgeria , Polonia, Cechia Slovacchia, Slovenia, Letonia, Lituania, Estonia, Malta, L'amministrazione della greco-cipriota)ottennero l'adesione al blocco. 

"Se non fosse stato per quella storica espansione, l'Unione così com'è oggi sarebbe divisa da una "cortina di ferro de facto", ha detto Michel aggiungendo che  cosi i Paesi della parte orientale sarebbero stati presi di mira da "tentativi politici e ideologici del Cremlino di occuparli". 

Michel, a proposito delle accuse secondo cui l'Ungheria, che assumerà la presidenza dell'Ue per 6 mesi a partire da luglio, "potrebbe bloccare la strada all'allargamento usando il suo potere di veto" Michel ha detto di esser  molto fiducioso che il prossimo ciclo istituzionale sarà l'occasione per riaffermare la loro volontà politica congiunta, l'allargamento".

Alla domanda se il governo ungherese possa ulteriormente far deragliare l'adesione dell'Ucraina escludendo la questione dell'allargamento dall'agenda europea, Michel ha detto di non esser "affatto preoccupato". 

"Sono fiducioso perché sento che la stragrande maggioranza dei leader è assolutamente convinta che ciò sia importante per il futuro", ha detto.

Michel ha invitato il blocco a non aver "paura" dell'integrazione dell'Ucraina, sostenendo che il Paese sarà un luogo attraente in cui investire nell'ambito del mercato unico.

Attualmente i candidati all'adesione all'Ue sono Albania, Bosnia- Erzegovina, Montenegro, Macedonia del Nord, Serbia, Türkiye e Ucraina.

 

 



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